Un tour in macchina di una ventina di giorni nel paese degli azulejos, del fado e del bacalhau è il modo perfetto per immergersi appieno nella cultura portoghese. Ecco cosa non perdervi e dove fare tappa!
Partire per un’avventura on the road è un modo straordinario per scoprire un paese in tutto il suo splendore e pochi luoghi offrono l’incanto e la diversità del Portogallo. Con il suo affascinante mix di cultura, paesaggi mozzafiato e una tradizione intrisa di storia, il Portogallo si presenta come una destinazione ideale per un viaggio indipendente su quattro ruote.
Se state pianificando un tour on the road dal nord al sud del Portogallo della durata una ventina di giorni, non perdetevi queste imperdibili località. Scoprite cosa vedere e cosa fare per vivere appieno la vostra esperienza on the road portoghese.
Prima di introdurre l’itinerario, ecco qualche consiglio utile per sfruttare al massimo i 19 giorni di viaggio: praticamente tutto quello che c’è da sapere e da tenere a mente, prima e durante il vostro soggiorno!
Arrivare in aereo è la scelta migliore per risparmiare tempo: ovviamente optate per atterrare in un aeroporto del nord del Portogallo e ripartire in uno situato a sud, nella zona dell’Algarve. Noi abbiamo deciso di atterrare a Porto e ripartire da Faro.
Per spostarsi da un luogo all’altro, ad eccezione delle città più grandi come Lisbona (e Porto, nel caso vogliate fare tappa anche lì), è necessario noleggiare un auto: per evitare di pagare costi inutili dovuti al parcheggio, mettete in conto di restituire la vettura a Lisbona e di riprenderla, sempre nella capitale portoghese, qualche giorno dopo. Per approfondire l’argomento, potete fare affidamento a questo nostro articolo dedicato.
Sempre nel caso noleggiaste un’auto, aggiungete l’opzione di pagare i pedaggi tramite Via Verde (l’equivalente del nostro Telepass): considerate che i varchi in autostrada sono molto frequenti e di diverse tipologie. Anche qui, potete approfondire leggendo i nostri consigli per un viaggio on the road del Portogallo.
Sembra scontato ma per alcuni magari non lo è: prenotate degli alloggi in posti strategici per essere vicini alle località e in funzione delle varie tappe.
Assicuratevi di avere in anticipo il biglietto di ingresso nelle attrazioni che di solito sono le più affollate e a rischio sold-out; stesso discorso vale per i ristoranti: prevedete di prenotarli prima della partenza, in modo da assicurarvi un posto a tavola per la cena e non doverci pensare all’ultimo minuto. Anche in questo caso, potete approfondire leggendo i nostri consigli per un viaggio on the road del Portogallo.
Non rimanere senza internet durante il tuo viaggio on the road del Portogallo: acquista una eSIM ricaricabile di Airalo con condizioni vantaggiose, esattamente quasi come un local, e un risparmio assicurato rispetto alle tariffe di roaming!
Quello che leggerete di seguito è il sunto dell’itinerario del nostro viaggio on the road di poco meno di tre settimane (19 giorni) in Portogallo: lo troverete completo di tutte le tappe principali, a eccezione delle città di Porto e Braga in quanto vi eravamo già stati qualche anno fa, ma che vi consigliamo caldamente di prevederle nel caso – dedicate almeno altri tre giorni per visitarle entrambe.
Ovviamente, ogni viaggio va personalizzato in base ai propri gusti, abitudini e in funzione delle località che più desiderate visitare.
Per approfondire e scoprire nei dettagli cosa vedere in ciascuna tappa, fate affidamento ai contenuti correlati presenti alla fine di ogni paragrafo.
Una volta atterrati all’aeroporto di Porto e aver ritirato bagagli e auto, l’on the road portoghese può iniziare ufficialmente!
Prima di dirigerci verso Viana do Castelo facciamo, però, una sosta a Vila do Conde, la cittadina dove alloggeremo per il check-in nella struttura e per scaricare i bagagli dall’auto.
Una volta rinfrescati, ci siamo spostati – come anticipato – verso Viana do Castelo per ammirare, oltre al curatissimo centro cittadino, il Ponte di Eiffel, progettato dallo stesso ingegnere che ha creato la Torre Eiffel di Parigi e la Gil Eannes Foundation, un ex vascello utilizzato come ospedale mobile e nave rompighiaccio.
Terminata la visita alla cittadina, proseguiamo verso Apúlia: una località sul mare che abbiamo scoperto leggendo vari post a riguardo in rete e che vi consigliamo per ammirare il tramonto sulla spiaggia caratterizzata da affascinanti vecchi mulini a vento.
E perché no, magari fermatevi in zona anche per una cena con vista oceano!
Il vascello della Gil Eannes Foundation al porto di Viana do Castelo
Il tramonto sulla spiaggia dei mulini ad Apúlia
Subito dopo la colazione, ci siamo messi in moto verso il punto più a nord del Portogallo, al confine con la Spagna: Valença do Minho, una pittoresca cittadina dal carattere medievale, nota per le sue imponenti mura e per la spettacolare vista che si ha sulla vallata (e del fiume Minho) dal belvedere.
Prima di arrivare a Guimarães, abbiamo previsto una sosta intermedia a Ponte da Lima. La cittadina, attraversata dall’omonimo fiume, non offre grandissimi punti di interesse – tanto che l’abbiamo girata in circa mezz’ora – ma sicuramente non potete perdervi il ponte in pietra che attraversa il corso d’acqua, risalente all’epoca romana.
Dedicate a Guimarães il restante tempo, cercando di arrivare più o meno per l’ora di pranzo, così da ricaricare le energie ed essere pronti per visitare questa cittadina ricca di storia: considerate che è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La città ha dato i natali del Portogallo, e questo lo potrete facilmente notare anche dall’iconica scritta “Aqui Nasceu Portugal”, che trovate nello splendido centro storico.
Terminata la visita alla città, siamo rientrati all’alloggio per prepararci per la cena: noi siamo tornati a Porto, città magnifica che avevamo già visto qualche anno prima e che ci aveva rubato il cuore. È stato davvero bello poter tornare e cenare sul lungofiume.
Il confine con la Spagna visto dal Castello di Valença do Minho
La famosa scritta Aqui Nasceu Portugal, a Guimarães
Colazione, check-out e via: caricati tutti i bagagli, siamo partiti in direzione Coimbra. Lungo il tragitto abbiamo previsto due tappe: quest’oggi l’itinerario sarà un po’ più leggero e toccheremo Aveiro e la vicinissima Costa Nova do Prado.
Aveiro, soprannominata “la Venezia del Portogallo” per via dei suoi pittoreschi canali e colorate barche – chiamate moliceiros – che li attraversano, molto simili alle nostre gondole (tra l’altro sono anche un’attrazione turistica prenotabile su GetYourGuide, nel caso foste interessati dateci un’occhiata!). Oltre a visitare il centro storico ricco di stradine con casette decorate dai tipici azulejos, non dimenticatevi di provare il dolce tipico di Aveiro: i famosi “ovos moles”, realizzati solamente con il tuorlo dell’uovo e zucchero. Fatelo nella storica Confeitaria Peixinho.
Terminata la visita ad Aveiro, ci siamo diretti verso Costa Nova do Prado: nel tragitto, però, ci siamo fermati per ammirare l’imponente faro di Praia da Barra, il più alto del Portogallo.
Decidete voi quanto tempo dedicare a Costa Nova do Prado: la località è famosa principalmente per i palheiros, le caratteristiche casette in legno tutte colorate, che probabilmente avrete visto anche in tantissimi reel su Instagram. Un tempo erano utilizzate dai pescatori per riporre gli attrezzi o come magazzini.
Essendo sul mare, valutate se fermarvi in spiaggia: noi abbiamo preferito rimetterci in viaggio e arrivare a Coimbra per fare il check-in e rilassarci nella piscina della guesthouse dove abbiamo alloggiato.
Per cena abbiamo scelto un ristorante in centro città, così da poterci godere con tutta calma la città di notte.
Uno scorcio della “Venezia del Portogallo”
Le palheiros a Costa Nova do Prado, un tempo dedicate al riparo dei pescatori
Dopo aver fatto un’abbondante colazione con prodotti locali provenienti da agricoltori della zona, siamo partiti dalla guesthouse per andare in città. Essendo in macchina, abbiamo parcheggiato – sotto consiglio dei proprietari della struttura dove alloggiavamo – a una quindicina di minuti a piedi dal centro storico, nei pressi del Convento São Francisco: fatelo anche voi, Coimbra è un crogiolo di stradine e le aree di parcheggio sono davvero limitate.
La città è celebre per la sua antichissima Università, nata nel 1290: come noterete in giro, tutto ovviamente ruota intorno a essa e gran parte delle attrazioni saranno parte del complesso universitario. Da non perdere assolutamente sono gli edifici della maestosa Biblioteca Joanina, la Cappella di San Michele, le prigioni accademiche e il giardino botanico. Inoltre non dimenticate di fare tappa alla Cattedrale Vecchia ricca di azulejos e di fare una passeggiata nel rigoglioso parco sul lungo fiume.
Coimbra non è una città enorme e si visita tranquillamente in una giornata: il nostro consiglio è quello di prenotare la visita alla Biblioteca Joanina per la tarda mattinata o al massimo per il primo pomeriggio, in modo da dedicare tutto il resto del tempo a girare la cittadina.
La sede dell’Università di Coimbra
All’interno della decoratissima Cappella di San Michele
Dopo aver fatto colazione e aver fatto il check-out presso la struttura dove alloggiavamo, ci siamo rimessi in moto verso il cuore del Portogallo, in direzione Tomar.
La città, pietra miliare della storia del Portogallo per via del passaggio dei Cavalieri Templari, è una delle più incantevoli nella regione centrale: fate una passeggiata nel centro storico e non dimenticatevi di fare tappa al curatissimo parco lungo il fiume. E, nel caso aveste tempo e riusciate a trovare parcheggio, non perdetevi assolutamente di visitare il Convento de Cristo, un’antica fortezza templare trasformata in un maestoso complesso religioso, ora sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO: noi, purtroppo, non siamo stati così fortunati e, quindi, dopo la visita al centro storico della città, ci siamo diretti verso la tappa successiva.
La distanza tra Tomar e Fatima, la destinazione che abbiamo visitato subito dopo, non è eccessiva: in macchina basta una mezz’oretta. A prescindere dal nostro (non) credo religioso, abbiamo deciso ugualmente di includere la città mariana nel nostro on the road per visitarla e conoscerla meglio. Ovviamente, nel caso non siate interessati alle funzioni religiose, così come noi, la visita ai principali luoghi di interesse della città sarà breve e non dovrebbe occuparvi più di 1-2 ore.
L’ultima tappa della giornata prima di raggiungere la destinazione finale è stata ad Alcobaça: una cittadina incantevole, famosa principalmente per il monastero di Santa Maria, uno degli esempi più significativi dell’architettura gotica in Portogallo. A nostro parere, merita davvero una visita: non escludetelo nel caso siate nei paraggi!
Terminata la visita al monastero, abbiamo deciso di dirigerci a Óbidos per fare check-in nella struttura dove avremmo alloggiato per qualche notte e riposarci qualche oretta prima di andare a cenare in un paesino nelle vicinanze.
Uno scorcio del centro storico di Tomar
Al primo piano del Mosteiro de Santa Maria de Alcobaça
Probabilmente avrete visto in rete tantissimi video di onde altissime che si rompono sulla costa e di tanti amanti del surf che le cavalcano: ebbene, la prima meta della giornata l’abbiamo trascorsa proprio lì, a Nazaré.
La città, pittoresca località dedita alla pesca, è un posto davvero affascinante soprattutto per chi ama il surf: infatti, ricordatevi di fare tappa alla famosissima Praia do Norte, principale meta per ammirare i surfisti sfidare la natura. E tra un’onda e l’altra, fermatevi nel centro storico ricco di case colorate e azulejos che richiamano la vita dei pescatori e osservate la spiaggia dai vari punti panoramici nella parte alta della città.
La cittadina non è tanto grande, mezza giornata è più che sufficiente: nel pomeriggio valutate di visitare un’altra meta nelle vicinanze. Noi, sulla strada del ritorno a Óbidos, abbiamo fatto tappa a Batalha per ammirare il magnifico monastero.
Il monastero di Batalha, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è un gioiellino in stile gotico, testimonianza dell’architettura portoghese del quattordicesimo secolo.
L’oceano che si infrange lungo la costa di Nazaré
Il complesso delle Capillas imperfectas a Batalha
Avendola spesso vista di sera, dopo aver fatto colazione a base di dolci simili ai pasteis de nata in una pasticceria locale, abbiamo deciso di dedicare qualche oretta per visitare il centro storico di Óbidos con la luce del giorno.
Óbidos è un borgo medioevale circondato da possenti mura e il centro storico merita davvero una visita: passeggiate tra le stradine acciottolate e in mezzo ai bianchi edifici, ricchi di dettagli colorati per godervi appieno l’atmosfera.
E, nel caso non l’aveste già fatto, prevedete una sosta per assaggiare la ginjia in uno dei numerosi locali lungo l’area pedonale.
Dopo la visita alla cittadina che ci ha accolto per qualche giorno, abbiamo preso la macchina e ci siamo diretti a Peniche perché nel pomeriggio avremmo preso un’imbarcazione per ammirare l’arcipelago delle Berlengas.
La città di Peniche non è grandissima e non offre tanti punti di interesse: nel caso, come noi, arriviate leggermente in anticipo, allora prevedete un giro nel centro cittadino e fermatevi per un pranzo leggero prima di imbarcarvi dal porto.
Pranzo leggero perché la traversata da Peniche a Berlenga Grande, seppur breve, può essere davvero impegnativa a causa delle onde: munitevi, se necessario, di un farmaco antiemetico e di tanta pazienza, il malessere sarà sicuramente ripagato dalla bellezza dell’isola.
Una volta attraccati, abbiamo preso un’imbarcazione più piccola che ci ha permesso di osservare dalla costa le grotte e le meraviglie naturali dell’isola e, infine, di arrivare al castello – esattamente al capo opposto: da lì ha avuto inizio un trekking guidato alla scoperta della fauna, flora e di tante curiosità sull’arcipelago.
Una volta terminata l’attività abbiamo avuto solamente una mezz’oretta di tempo per rilassarci nell’unico bar, per poi riprendere il catamarano per rientrare a Peniche e, recuperata l’auto, a Óbidos.
Una passeggiata nel centro storico di Obidos
Il Castello all’interno dell’arcipelago delle Berlenga
Il viaggio on the road portoghese continua: dopo aver lasciato Óbidos e caricato la macchina, siamo partiti in direzione Lisbona, con arrivo previsto in tarda mattinata. Prima di arrivare alla destinazione finale, abbiamo deciso di allungare leggermente la strada e fare tappa in due località sulla costa non troppo lontane da lì: Azenhas do Mar e Cabo da Roca.
La prima è una cittadina incastonata tra le scogliere, il cui affascinante centro storico è caratterizzato da casette bianche affacciate sull’Atlantico e da una piscina naturale scavata tra le rocce, che offre un’esperienza unica. Noi, però, ci siamo fermati solamente per qualche minuto e solamente al belvedere per ammirare il meraviglioso panorama: dopodiché, abbiamo ripreso il viaggio.
La seconda meta, invece, è una tappa che non dovete perdere assolutamente: Cabo da Roca, il punto più occidentale dell’Europa continentale. La sensazione di essere alla fine del mondo è pazzesca, così come il fortissimo vento che troverete.
Dopo la visita a Cabo da Roca, abbiamo ripreso il viaggio e ci siamo diretti verso l’aeroporto di Lisbona per riconsegnare l’auto: abbiamo quindi iniziato la nostra esplorazione della capitale portoghese, muovendoci solamente con il trasporto pubblico locale.
Il miglior punto per ammirare il panorama di Azenhas do Mar
Cabo da Roca: il punto più occidentale dell’Europa occidentale
Siamo arrivati, finalmente, nella capitale portoghese! Qui trascorreremo quattro giorni, di cui tre pieni alla scoperta di ogni angolo della città e uno a cui dedicheremo a una gita fuori porta nella vicina Sintra.
A Lisbona non mancherà la visita nei punti di interesse più importanti (ad esempio il Mosteiro dos Jerónimos e la Torre de Belém), ma dedicheremo spazio anche a luoghi più insoliti come una visita al Museu da Carris, un museo interamente dedicato all’azienda Carris (proprio quella degli iconici tram gialli che sferragliano per la città!) o una passeggiata in tutta l’area dove un tempo si svolse l’EXPO ‘98.
Per approfondire di più su cosa vedere a Lisbona in tre giorni, vi consigliamo la lettura dell’articolo dedicato: lì troverete anche alcuni punti di interesse insoliti, oltre a qualche consiglio per visitare al meglio la città.
Nel caso aveste qualche giorno in più, proprio come abbiamo fatto noi, vi consigliamo di prendere un treno e dirigervi a Sintra o a Cascais: il tragitto per raggiungere entrambe le località è di circa 30 minuti.
Uno dei simboli più famosi di Lisbona: l’Elevador da Glória
Una delle torri del Palácio Nacional da Pena a Sintra
Dopo aver recuperato l’auto, abbiamo lasciato Lisbona e ci siamo diretti verso Cabo Espichel, uno dei più famosi promontori sull’Atlantico. Qui, oltre al faro e al Santuario de Nossa Senhora, si viene principalmente per ammirare il panorama mozzafiato che si estende fino all’orizzonte: il pomeriggio è l’orario del giorno migliore, la luce calda e le nuvole basse creano un’atmosfera fantastica!
Dopo la sosta a Cabo Espichel, abbiamo ripreso il viaggio e raggiunto la cittadina di Setúbal, base che abbiamo scelto per qualche giorno.
La nebulizzazione delle onde vista da Cabo Espichel
Trascorsa la prima notte a Setúbal, ci siamo diretti verso le colline dell’entroterra portoghese. Ed è qui che, tra gli incantevoli paesaggi e cittadine, spiccano senza dubbio Évora e Monsaraz.
Évora, dichiarata Patrimonio UNESCO, è una città caratterizzata da stradine lastricate, edifici medievali e rinascimentali. La Cattedrale di Évora, imponente e maestosa, si erge nel centro della città, mentre il Tempio Romano, noto come Tempio di Diana, testimonia l’eredità romana di Évora.
Monsaraz, invece, è un borgo incantato che sembra essere rimasto sospeso nel tempo. Le sue mura medievali e le stradine di ciottoli ti faranno sentire come se stessi camminando in un’epoca passata. Dalla sommità di Monsaraz, potrete godere di una vista panoramica straordinaria sulla pianura circostante e sul Lago di Alqueva.
Le viuzze strette e le case bianche di Monsaraz creano un’atmosfera suggestiva, mentre le sue chiese e le piazze accoglienti sono perfette per una passeggiata tranquilla.
Il tempio romano di Évora
La spettacolare vista da Monsaraz sulla vallata e sul Lago di Alqueva
È già arrivato il momento di salutare Setúbal! Trascorsa la seconda notte, abbiamo guidato verso sud (spostandoci verso l’entroterra), destinazione: Beja.
Beja, situata nell’Alentejo, è una piccola città che trasmette, appena scesi dall’auto, calma e tranquillità (e un vero tuffo nel passato!). Non può mancare la visita al Castello di Beja, imponente e maestoso, la cui torre offre una vista panoramica sulla città e sulla campagna circostante.
Ci siamo poi diretti a Mértola, a circa 40 minuti di distanza. Situata sulle rive del fiume Guadiana, questa città è stata un importante insediamento romano e presenta ancora oggi resti e vestigia di quell’epoca.
Dopo aver visitato Mértola, ci siamo diretti a Silves: un primo assaggio di Algarve! Si, questa giornata è stata particolarmente intensa, abbiamo infatti percorso quasi 400 km.
Silves è una città che mescola influenze moresche con l’eredità storica del Portogallo: il castello di Silves, con le sue torri e le sue mura in mattoni rossi, è uno dei più ben conservati nel paese e offre una vista panoramica sulla città e sul fiume Arade.
Nel caso doveste capitare nel mese di agosto, come noi, non perdetevi la famosa Feira Medieval: vedrete, infatti, la città piena di suoni, colori e profumi tipici dell’epoca in cui la Silves era un punto di riferimento per tutto il sud del Portogallo!
Ci siamo infine diretti, dopo una ventina di minuti, a Lagos, capitale del turismo dell’Algarve, dove soggiorneremo per qualche giorno e dedicheremo parte delle giornate alla vita da spiaggia e da lupi di mare.
Entrando all’interno del Castello di Beja
Addobbi per la Feira Medieval di Silves
È un nuovo giorno qui nell’Algarve e, come non iniziarlo alla grande scoprendo Sagres e le sue spiagge vicine? Ma prima di tutto ciò, dirigetevi nel punto più a sud-ovest dell’Europa continentale, al promontorio del Cabo de Sao Vicente per ammirare il mare e respirare a pieni polmoni la salsedine.
Poi, recatevi per una sosta veloce al vicino Forte di Sagres: un’imponente fortezza situata su una scogliera che offre viste spettacolari sull’oceano.
E, infine, a questo punto della vacanza… meritato relax in riva al mare: valutate la Praia do Beliche o la Praia do Tonel.
Nel pomeriggio, o comunque quando sarete stanchi della vita da spiaggia, rientrate alla base e valutate di visitare il centro storico di Lagos e fare una camminata sul suo lungomare e sulla passeggiata che porta alle spiagge di Praia do Pinhão, Praia Dona Ana, Praia do Camilo e Ponta da Piedade.
In serata, per cena, abbiamo visitato il paesino di pescatori di Burgau: a parer nostro, una perla nascosta che affascina con la sua autentica bellezza, che ricorda a tratti Santorini per via delle stradine acciottolate, le case bianche e le decorazioni blu!
La tranquillissima Praia do Beliche a Sagres
Barche ormeggiate a Burgau
Sveglia presto per ammirare la costa dell’Algarve e, in particolare, le sue meravigliose grotte (accessibili dal mare). In una vacanza nel sud del Portogallo, infatti, non può mancare la visita alle innumerevoli grotte e calette sulla costa più battuta dai turisti e, tra questi posti incantevoli, spicca sicuramente la famosissima Grotta di Benagil.
Per visitare l’Algarve via mare, abbiamo optato per un tour in barca organizzato da Atlantis Tour (con partenza da Portimão) che ci ha permesso di ammirare, oltre alle grotte più note come quella di Benagil, tutta la costa compresa tra la cittadina di Portimão e fino a Carvoeiro (ne abbiamo parlato in un articolo dedicato, qui!).
Terminata l’esperienza in barca, ne abbiamo approfittato per visitare la vicina Ferragudo e per riprenderci dalle onde con un pranzo veloce a base di bifana: altro non è che un panino farcito da carne di maiale marinata e cotta con olio e aglio a pezzetti. Delizioso!
Nel pomeriggio, infine, ci siamo concessi un po’ di relax nelle spiagge vicino Lagos.
All’interno della Grotta di Benagil, durante il tour della costa dell’Algarve
Uno splendido murales a Ferragudo
Di nuovo in viaggio, verso la nostra destinazione finale: Faro. Qui trascorreremo i rimanenti due giorni del nostro on the road portoghese e ne approfitteremo per visitare quest’ultimo angolo di costa dell’Algarve.
Arrivati in città e sbrigate le procedure di check-in, ci siamo diretti verso la marina di Faro e abbiamo preso un’imbarcazione per l’Ilha Deserta: un paradiso naturale incontaminato situato al largo della costa.
Non c’è due senza tre, quindi: qui, infatti il programma della giornata sarà rilassarsi su un comodo lettino, passeggiare lungo la lingua di sabbia dorata e respirare l’aria di mare.
E, se vi va, dirigetevi nel punto più estremo dell’isola a Cabo de Santa Maria: oltre a essere la località più a sud del Portogallo continentale, infatti, troverete un’installazione in legno sulla quale sono fissate delle assi che segnalano in quale direzione si trovano diverse nazioni e tanti cimeli lasciati dai visitatori.
Il totem presente a Cabo de Santa Maria ricco di cimeli lasciati dai visitatori
Alcune delle poche casette sull’Ilha Deserta, attualmente utilizzate dai pescatori
Penultimo giorno e ultimo tour de force per visitare Tavira e Loulé, due cittadine dove la storia ha lasciato decisamente il segno.
In mattinata, dirigetevi a Tavira e perdetevi nel suo centro storico, visitate il castello, con le sue mura e torri, salite sul campanile per ammirare il panorama. Infine, immancabile la visita alla Camera Obscura, probabilmente una delle attrazioni più interessanti e affascinanti della città: grazie a un sistema di specchi, lenti e leve, avrete modo di osservare la proiezione in tempo reale di tutta la città a 360 gradi.
Terminata la visita della città, rimettetevi in viaggio e raggiungete la vicina Santa Luzia per pranzare con dell’ottimo polpo alla griglia. Poi, dirigetevi, sempre in macchina, al parcheggio per l’Ilha de Tavira: da qui potrete accedere all’isola tramite un caratteristico trenino e, giunti a destinazione, rilassarvi in spiaggia alla Praia do Barril.
Qui, non perdete la visita al Cemitério das âncoras, dove giacciono le ancore delle imbarcazioni dei pescatori di tonno della zona: un memoriale costituito da oltre 200 esemplari, ormai arrugginiti, per ricordare questa professione che non esiste più dagli anni ’60!
Se vi avanza tempo, nel pomeriggio, fate infine un salto a Loulé: un’affascinante cittadina dove il passaggio dei Mori è parecchio evidente a partire dagli edifici, come quello del mercato coperto con le sue iconiche cupole di colore rosso!
All’interno del castello di Tavira
Il trenino per accedere all’Ilha de Tavira
Siamo arrivati all’ultimo giorno in Portogallo.
Se, come noi, avrete il volo di rientro nel tardo pomeriggio, vi raccomandiamo di trascorrere l’ultimo momento del vostro viaggio per visitare Faro: tenete presente che il centro storico della capitale dell’Algarve non è enorme e si visita in una mattinata.
Il centro storico di Faro, circondato da mura medievali, è un intreccio continuo di strade acciottolate, piazze ed edifici storici. Camminate tra le vie della città e non perdete sicuramente la Cattedrale di Faro e la Cappella delle Ossa, all’interno della Chiesa di Nossa Senhora do Carmo.
Una passeggiata all’interno del centro storico di Faro
La cancellata d’ingresso della Cattedrale di Faro