Un fine settimana nella regione francese della lavanda, dei campi di girasoli e dei pittoreschi borghi è un’esperienza da non perdere nei mesi estivi: ecco cosa visitare durante un soggiorno di 2 notti in Provenza.
La Provenza è una delle regioni più belle e pittoresche della Francia, famosa per la sua natura incontaminata, i campi di lavanda e di girasoli, i vigneti e gli affascinanti borghi medievali, che si snodano tra colline e vallate. La regione offre anche una cucina ricca di spezie caratteristiche e una cultura che fonde le influenze della Francia e del Mediterraneo.
Se state pianificando un weekend lungo o un soggiorno di due notti durante il più caratteristico periodo della Provenza, ecco cosa non perdervi. Scoprite i luoghi e le attrazioni più imperdibili, i ristoranti dove assaggiare le specialità locali e le attività per immergervi appieno nell’atmosfera unica di questa splendida regione: vi raccontiamo la nostra esperienza provenzale!
Prima di introdurre l’itinerario, ecco qualche consiglio utile per sfruttare al massimo i 3 giorni: praticamente tutto quello che c’è da sapere e da tenere a mente, prima e durante il soggiorno nella regione più iconica della Francia.
La Provenza dà il meglio di sé durante i mesi della fioritura dei campi della lavanda, da fine giugno a metà agosto.
Nel caso aveste qualche giorno in più a disposizione, considerate di utilizzare il nostro itinerario così com’è e di spalmarlo al meglio in modo da avere più tempo per ogni sosta e assaporare appieno il fascino della Provenza.
Al rientro, l’ultimo giorno, valutate di fermarvi in Francia fino al tardo pomeriggio nel caso in cui le condizioni del traffico ligure non siano ottimali.
Concediti una coccola al rientro del viaggio con una candela dalla fragranza ispirata ai campi fioriti della Provenza e al meraviglioso profumo di lavanda. Ava&May produce fantastiche candele in cera di soia, con solo ingredienti naturali e 100% vegan, oltre a tanti altri prodotti per la casa: noi ne siamo innamorati!
Quello che leggerete qui di seguito è l’itinerario del nostro viaggio di tre giorni nella regione francese della lavanda: lo troverete già completo di tutte le attrazioni principali e anche di alcune hidden gems on the road.
Ovviamente, non vuole essere un itinerario da dover seguire alla lettera a tutti i costi: sentitevi liberi di personalizzarlo come meglio crediate, anche in base alle attrazioni che più desiderate visitare e ai luoghi in cui deciderete di soggiornare.
La nostra partenza verso la Francia è stata al mattino presto, circa alle 6:00. Scelta azzeccatissima che ci ha permesso di viaggiare per la maggior parte del tempo con pochissimo traffico, temperature decisamente ragionevoli e arrivare all’ora di pranzo, nonostante alcune doverose tappe negli autogrill, nella prima destinazione in programma: il borgo di Valensole.
Se anche voi, così come noi, partite da Milano o da zone limitrofe, vi consigliamo di optare per la strada che passa per Briançon: la vista è magnifica e vi sarà d’aiuto per trascorrerete ancora più velocemente il lungo viaggio.
Arrivati nel territorio dell’altopiano di Valensole, capirete ben presto il perché di questa prima tappa: ettari ed ettari di campi di lavanda, praticamente ovunque. Un consiglio: abbassate i finestrini della vostra auto e lasciate che il profumo dei fiori e delle coltivazioni vicine entrino completamente nell’abitacolo!
Prima di fare qualche sosta ai campi di lavanda, immaginiamo che avrete fame e voglia di riposarvi un pochino: il viaggio è stato lungo e un po’ pesante, meglio ricaricare le energie.
Fermatevi nell’omonimo paesino e scegliete dove pranzare: il centro del borgo si sviluppa principalmente su un viale alberato ricco di ristoranti e botteghe dove acquistare prodotti a base di lavanda, come saponi, creme e profumi. Le indicazioni per i parcheggi sono ben segnalate, seguitele e poi proseguite a piedi per il centro per evitare di addentrarvi nei vicoletti stretti con l’auto.
Dopo il pranzo, tra una bottega e l’altra, approfittatene per fare due passi e perdervi nei vicoletti di Valensole. Non dimenticate di fare un salto alla Grande Fontaine, che si trova nella piazza alla fine della via principale; lì adiacente, si trova anche l’ex lavatoio pubblico.
La piazza della Grande Fontaine di Valensole
Una boutique di potpourri alla lavanda
La via principale di Valensole
Ricaricate le energie, prendete la macchina e dirigetevi verso Plateau de Valensole. Essendocene più di uno, assicuratevi che la destinazione sia quella giusta: è esattamente quello a meno distanza dal borgo, appena fuori, raggiungibile percorrendo la Route de la Lavande.
Plateau de Valensole è dove si concentrano maggiormente i campi di lavanda. Potete fare tappa dove volete: la maggior parte dei quali dispone, lungo la strada, di una piccola area di terreno dedicata al parcheggio, offrendo così ai visitatori un luogo sicuro dove lasciare le proprie auto.
Camminare tra i campi di lavanda è facile poiché le piante sono disposte una accanto all’altra in lunghe file, creando spazi dove è possibile camminare e dove i fiori possono crescere ulteriormente: non esistono regole in merito e molti coltivatori permettono ai turisti di entrare liberamente nei loro campi. L’unica accortezza che possiamo darvi è solamente quella del buon senso, cercando di evitate di calpestare i fiori e di strapparli.
Uno dei tanti campi di lavanda che vedrete durante il weekend provenzale
E tantissimi paesaggi da cartolina!
Terminata la visita ai campi, noi ci siamo rimessi in moto e ci siamo diretti verso Sault, la cittadina dove abbiamo alloggiato per tutto il nostro weekend provenzale: un posto incantevole a 700mt di altezza.
Noi abbiamo soggiornato alla Maison Léonard du Ventoux: luogo ideale per un soggiorno rilassante e totalmente rigenerante. Una volta fatto il check-in, ci siamo riposati in camera per qualche oretta prima di rimetterci al volante e guidare verso il borgo dove avremmo cenato, Gordes.
La strada percorsa per arrivare a destinazione è magnifica (così come tutti gli altri percorsi nella zona indicati con la D iniziale) ma andarci a quell’ora del giorno, al calar del sole, è stato davvero incantevole: con qualche tornante ma piena di vita rurale, con un susseguirsi di campi di lavanda e girasoli.
Gordes è un incantevole borgo medioevale, considerato uno dei più belli della Francia per la sua ricca storia e patrimonio culturale: la sera, soprattutto al tramonto, quando l’atmosfera diventa davvero suggestiva. Tra i borghi più affascinanti della Provenza, Gordes brilla anche per la posizione panoramica: costruito, infatti, sulla cima di una collina, offre spettacolari vedute della vallata sul parco naturale regionale del Luberon.
Cercate di arrivare con un po’ di anticipo. Il paese è davvero carino e sarebbe davvero un peccato non passeggiare per le sue strade acciottolate al calar del sole e osservare, almeno da fuori, le principali attrazioni di Gordes: il castello, costruito tra il XII e il XVI secolo per difendere il borgo, e la chiesa di San Firmino, incastonata tra gli edifici in pietra del centro storico.
Il panorama sulla valle del Luberon
La magica golden hour che abbiamo trovato a Gordes
Una boutique del centro città di Gordes
Una nuova giornata ha inizio. Rimettersi in viaggio è stato sicuramente più gradevole, soprattutto dopo l’abbondante colazione a base di specialità locali, come gli immancabili croissant freschi e baguette con burro e marmellate, nel giardino fiorito della splendida struttura dove abbiamo alloggiato.
La colazione nel giardino fiorito della Maison Léonard du Ventoux di Sault
Tutto squisitamente provenzale!
La prima destinazione della giornata – a circa una settantina di chilometri da Sault – è stata la cittadina di Avignone, nota per il suo centro storico medievale il quale è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il centro storico di Avignone è contenuto all’interno delle mura risalenti al XIV secolo, in parte ancora in piedi: qui si trovano numerosi edifici storici, tra cui il Palazzo dei Papi – uno dei più grandi edifici gotici del mondo, sede dei papi dal 1309 al 1377 -, la Basilica di Notre-Dame-des-Doms e il Pont d’Avignon.
Arrivati in città, parcheggiate nelle adiacenze del Palazzo dei Papi (c’è proprio un parcheggio a pagamento denominato così): è il punto più comodo per poter visitare poi tutte le attrazioni a piedi.
Usciti dall’autosilo vi troverete nella Place du Palais, la piazza dove hanno sede sia il Palazzo dei Papi, sia la Cattedrale di Avignone e sia l’accesso al parco Rocher des Doms: ma procediamo con ordine.
Quello che vi consigliamo di fare è di effettuare una piccola deviazione dalla piazza e iniziare la visita passeggiando tra i vicoli del centro storico e di dirigervi verso la Basilique Saint-Pierre, costruita in stile gotico-provenzale nel 1385: questo perché il centro storico con l’afflusso dei turisti sarà sempre più affollato nelle ore centrali della giornata e potreste non godervelo appieno.
Tra i vicoletti del centro storico di Avignone, impossibile non guardare all’insù!
Una parte di Place du Palais, sullo sfondo Palazzo dei Papi e la Cattedrale di Avignone
Terminata la visita alla basilica, ritornate a questo punto nella piazza e decidete se ammirare il Palazzo dei Papi dall’interno, assieme ai suoi giardini, o di osservarlo solo da fuori. In ogni caso, sappiate che l’accesso è a pagamento (qui i biglietti): potete optare di acquistare un biglietto che comprenda anche altre attrazioni, tra cui l’accesso al Pont d’Avignon.
Adiacente al Palazzo dei Papi troverete un’immensa scalinata che porta alla Cattedrale e al parco: approfittatene ora per visitare la basilica romanica di Notre-Dame-des-Doms, risalente al XII secolo, e poi dirigetevi verso il Rocher des Doms.
Una volta dentro al parco, proseguite seguendo le indicazioni per il belvedere: da lì potrete ammirare i territori circostanti e il Pont d’Avignon che si eregge sul noto fiume Rodano, uno dei simboli della città. Su quest’ultima attrazione, però, non vi consigliamo di andare a vederla da vicino perché, oltre all’accesso a pagamento (che a parer nostro non ne vale sinceramente la pena), esiste un punto della terrazza panoramica dove è possibile ammirare il ponte in tutto il suo splendore e senza la ressa di turisti: sicuramente più suggestivo.
Una volta terminata la sosta alla terrazza panoramica principale dirigetevi, quindi, verso le scale che ci sono lì vicino per arrivare a una secondaria, più nascosta, dove da lì potrete ammirare oltre al ponte anche una collina curatissima con un vigneto e parti delle mura della città. Poi, proseguite il percorso e scendete dalle scale dalla Torre di Porte du Rocher per tornare al livello strada.
La visita alle attrazioni principali di Avignone è terminata: nel tornare al parcheggio, non dimenticatevi di fermarvi per le botteghe che troverete per strada!
La collina curatissima con il vigneto nei pressi del Rocher des Doms
La vista sul Rodano delle mura e del Pont d’Avignon, dalla terrazza panoramica
Una delle fontane presenti all’interno del Rocher des Doms
Recuperate l’auto e riprendete il viaggio verso la prossima destinazione, Saint Rémy de Provence (circa 20 minuti di viaggio da Avignone): uno dei borghi che più ci ha incantato durante il nostro weekend provenzale.
Arrivati a destinazione, parcheggiate l’auto e addentratevi nel centro storico: data l’ora, noi ne abbiamo approfittato per pranzare da Chez Mamine, un ristorante con dei dehor carini sulla piazza del comune (Place Jules Pellissiers). A proposito dell’edificio del comune, sappiate che un tempo, questo, era sede di un convento di monache orsoline.
A pance piene, riprendete la visita del borgo: le attrazioni non sono tantissime e, quindi, come per gli altri paesi della Provenza, vi consigliamo di perdervi tra i vicoli e immergervi il più possibile nella tranquillità del posto tra un punto e l’altro.
In ogni caso, sappiate che non dovrete assolutamente perdere principalmente tre cose: la Collegiale Saint-Martin, la chiesa più grande di Saint Rémy de Provence in stile neoclassico, la fontana dedicata a Nostradamus e la casa dove visse il noto astronomo.
Tra i vicoli di Saint Rémy de Provence
Una delle piazze curatissime del borgo
La fontana dedicata a Nostradamus a Saint Rémy de Provence
Una parete decorata tra i vicoli di Saint Rémy de Provence
Dopodiché, riprendete la macchina e dirigetevi verso il monastero di Saint Paul de Mausole, il piccolo manicomio dove Vincent van Gogh decise di farsi curare nel 1889: tappa assolutamente imperdibile per scoprire qualcosa in più sul pittore e sulla sua permanenza volontaria.
Una volta entrati nel complesso del monastero, seguite le indicazioni per il percorso guidato: la clinica è ancora attiva e accoglie alcuni pazienti, motivo per cui, un’ala della struttura è chiusa al pubblico ed è richiesto rispetto e un comportamento consono per il luogo.
La prima tappa, dopo aver ritirato i biglietti all’ingresso, sarà la piccola chiesetta della struttura: una chiesa decisamente spoglia, tutta in pietra, con un campanile in stile romanico.
Proseguite, poi, in direzione delle stanze dell’ospedale: per accedervi occorrerà attraversare sia l’adiacente chiostro del monastero, con un giardino curato e decorato di tantissimi fiori, e sia il negozietto dove, oltre a prodotti inspirati al noto pittore, sono in vendita dipinti fatti dagli attuali ospiti della struttura.
Una volta giunti al piano superiore, prendetevi tutto il tempo necessario per visitare la stanza (ricostruita) dove alloggiò Van Gogh, che forse riconoscerete anche grazie alla serie di dipinti denominati “La camera di Vincent ad Arles”.
Una statua raffigurante Van Gogh all’ingresso del Saint Paul de Mausole
La chiesetta in stile romanico, tutta in pietra
La stanza (ricostruita) dove alloggiò Van Gogh
Il chiostro del monastero visto dalla finestra della stanza di Van Gogh
Il nostro viaggio tra i borghi provenzali continua per l’ultima tappa della giornata.
Guidate fino a Isle Sur-Le-Sorgue, soprannominata da molti come la “Venezia di Francia” per via dei suoi numerosi canali ma, soprattutto per la sua atmosfera pittoresca data anche dai suoi molteplici mulini che troverete sparsi nei corsi d’acqua. Qui potete decidere se fermarvi per un aperitivo o anche per la cena.
E, nel caso doveste andare di domenica, beh, sappiate che la città ospita il più grande mercato dell’antiquariato in Francia, che si tiene, appunto, ogni domenica mattina.
Uno dei corsi d’acqua di Isle Sur-Le-Sorgue: non dimenticate di fare tappa qui e fermarvi in uno dei locali sul fiume!
Una delle vie del centro storico di Isle Sur-Le-Sorgue
Tra i corsi potrete trovare anche dei mulini ad acqua davvero suggestivi!
Il giorno del rientro, purtroppo, è già arrivato ma non demordiamo: la giornata è lunga e sarà ricca di tappe, tutte sulla via del ritorno.
Come prima sosta, nel caso non ci foste già andati nei giorni scorsi, tornate vicino a Gordes, alla Abbaye Notre-Dame de Sénanque: praticamente uno degli edifici più famosi della Provenza grazie anche al suo contesto da davvero da cartolina.
Durante i mesi estivi, infatti, i campi intorno all’abbazia si tingono di un meraviglioso colore viola e creano uno scenario mozzafiato.
Sicuramente avrete visto tante cartoline con foto simili alla questa: giuriamo, però, di averla scattata noi!
Campi di lavanda on the road
Continuate poi per la volta di Roussillon, un piccolo e grazioso borgo medievale con stretti vicoli lastricati e case dai colori pastello – anch’esso tra i più belli di Francia – conosciuto, appunto, principalmente per il suo paesaggio unico e i colori vivaci degli edifici dati dalle cavi di ocra che lo circondano.
Esplorare il centro storico è come fare un tuffo nel passato, con le sue strade acciottolate e le facciate dai toni caldi che rendono l’atmosfera del villaggio ancora più affascinante: qui sarà impossibile non fermarsi nelle gallerie d’arte che troverete sulla strada che porta alla Chiesa di San Michele e nelle botteghe che vendono prodotti realizzati con l’ocra locale, come dipinti, ceramiche e oggetti di design.
Inoltre, dato il paesaggio unico, Roussillon offre molti punti panoramici spettacolari da cui ammirare la bellezza naturale circostante: uno dei punti più belli è il “Belvedere des Borries“, da cui si può godere di una vista panoramica che spazia fino ai monti della Vaucluse.
Il centro storico con gli edifici dai colori intensi, pitturati con l’ocra locale
Non dimenticate di fare sosta nelle boutique di artigianato e di fare shopping di ceramiche e lavanda essiccata!
Il campanile posto nella parte alta di Roussillon
Parte delle cave di ocra vicine a Roussillon
Terminata la visita alla città dell’ocra, riprendete il viaggio e dirigetevi alla volta di Lourmarin: un borgo incantevole che ci è stato consigliato dalla proprietaria della struttura dove abbiamo alloggiato durante il nostro viaggio in Provenza.
Nel caso arrivaste all’ora di pranzo o comunque voleste far tappa più o meno nella tarda mattinata valutate assolutamente di fermarvi da La Récréation: un ristorante a conduzione familiare dove servono piatti della tradizione provenzale, davvero buonissimo! A pancia piena, fate un giro tra le botteghe del paesino: c’è n’è per tutti i gusti.
Tra i vicoli di Lourmarin
L’ingresso de La Récréation: valutate un pranzo qui per assaggiare dei piatti tipici davvero buoni!
Ovviamente, essendo la strada del ritorno ancora lunga, prevedete di ripartire a un orario non troppo scomodo: noi ad esempio, ci siamo rimessi in moto nel primo pomeriggio perché avevamo in programma di fare delle soste in altre località e perché abbiamo deciso di rientrare con tutta calma, in tarda serata.
Qui, valutate anche voi come vogliate tornare a casa e anche, in caso, in base alle condizioni del traffico del rientro domenicale dalla Liguria.
La prima delle due tappe finali è stata Aix-en-Provence, cittadina a cui abbiamo dedicato un rapido giro in centro di un paio di orette circa: altro non è stato possibile da fare a causa dell’eccessivo caldo, ma vi consigliamo di passeggiare per il vialone principale (Cours Mirabeau) e di ammirare la miriade di fontane, una diversa dall’altra!
Cours Mirabeau ad Aix-en-Provence
Facciata di alcuni locali sul corso
Come concludere un weekend se non con una tappa al mare? Rimessi in viaggio, ci siamo diretti per l’ultima tappa: Antibes, una gemma della Costa Azzurra. La città, infatti, offre una combinazione unica di storia, cultura, arte e bellezze naturali che vi lasceranno senza parole: il centro storico è un’affascinante area circondata da mura medievali ben conservate e offre una miriade di stradine lastricate, ristoranti e boutique di artisti.
Ci sarebbero tantissime altre attrazioni da vedere (ad esempio il Fort Carré, l’imponente fortezza poco distante dalla città, e il Museo Picasso), ma vi consigliamo di tornarci sicuramente con più calma e più tempo, magari combinando la visita ad Antibes con una sosta in spiaggia.
In ogni caso, se, come noi, vi doveste trovare nell’esatto momento del tramonto, beh, soffermatevi sulla passeggiata sulle mura, che costeggia le spiagge e il centro storico: è stato il gran finale di questo nostro fine settimana francese. Incantevole!
La passeggiata a filo sul mare di Antibes
La spiaggia vicina alla marina di Antibes
La marina di Antibes